Nella zona del teramano invece si usa preparare per il giorno di Sant’Antonio questi uccelletti che naturalmente hanno decorazioni diverse secondo la maestria di chi li realizza, infatti i miei sembrano gallinelle… Questi dolci si regalavano ai gruppi di cantori che girano per le strade e rappresentano la vita e le tentazioni del Santo in forma di breve rappresentazione teatrale. Le tradizioni sono cambiate, i gruppi si esibiscono ancora, sono splendidi, ogni piccolo paese ne vanta uno (stupendo il gruppo della mia città), ma i dolci si dividono solo in casa… a me piace non far morire i ricordi.
UCCELLETTI DI SANT’ANTONIO
- 450 gr di farina (e qualche cucchiaio in più se serve)
- 1 bicchiere di plastica colmo di vino bianco
- 1 bicchiere di plastica di olio di semi di girasole
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1 bustina di lievito per dolci
Versare l’olio, lo zucchero e il vino in un pentolino e portare a bollore. Appena inizia a bollire togliere dal fuoco e versare il lievito. Amalgamate velocemente: si formerà una schiuma molto alta. Ora è pronto per essere versato in una terrina dove avrete messo la farina. Girare con un cucchiaio e quando avrà iniziato a solidificarsi impastare con le mani. Se l’impasto è appiccicoso aggiungere poca farina. Mentre la pasta (che alla fine risulta molto morbida) riposa, preparare la farcia.
Farcia:
- 250 gr di marmellata di uva nera
- 2 cucchiai di cacao amaro
- 1 bicchierino di Strega
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- la buccia di un mandarino tagliata a pezzettini piccolissimi con il coltello
- 100 gr di mandorle pelate e tostate tritate a pezzetti grossolani
- 50 gr di cioccolato fondente tritato a pezzetti grossolani
Stendere l’impasto in una striscia, mettere un cucchiaio di ripieno e ripiegare come per fare dei ravioli molto grandi. Arrotolare su se stesso il raviolo allungando le estremità e formare una U, dove la parte centrale sarà la pancia dell’uccellino ripiena di marmellata. Ad una estremità, in genere quella a sinistra, dare la forma di una testa formando un piccolo becco, dall’altra parte fare i tagli con le forbicine o con la punta di un coltellino, per formare le piume. Sulla testa aggiungere una goccia di cioccolato fondente per l’occhietto. Cuocere a 175° per 10-15 minuti ventilato appena vedrete colorire le code e la pancia sono pronti!
le tradizioni sono momenti del cuore 🙂 e tu riesci sempre a mantenerle vive con quello che scrivi e cucini!
evviva le tradizioni! e poi quegli uccellini sono veramente un capolavoro! complimenti!
fai bene a mantenere vive le tradizioni, tocca a noi portarle avanti per i nostri figli…la ricetta sembra buonissima e sicuramente la provero', grazie! passa a trovarmi quando vuoi
erika
Che buoni e che belli!!!! Anche se sembrano gallinelle sono molto simpatiche 🙂 Ciao!
Ciao Carissima!!!
Ma che belli questi uccelletti! ^^
Mi piace la frase “a ma piace non far morire i ricordi” condivido in pieno!!
Un bacione!
A-ri-passo per dirti che ti ho assegnato un Premio ^^
Bacione!
Ciao,
le tradizioni piacciono tantissimo anche a me, in genere, cerco sempre l'origine, la storia dietro una festa o una preparazione… i tuoi uccelletti sono meravigliosi, grazie per aver condiviso la ricetta e una parte di storia del tuo paese.
Spero di ricordarmene il prossimo anno per preparli anch'io,
buona giornata,
Amalia
Se ti va di partecipare a questa Raccolta, questo è un invito UFFICIALE… ^^
ABBECEDARIO CULINARIO D’ITALIA
http://gatadaplarr.blogspot.com/2012/02/labbecedario-culinario-ditalia.html
anche solo con una ricetta in un anno, o tante quante sono le Regioni-Città coinvolte o se, addirittura, ci faresti l’onore di voler essere il blog ospitante delle letterine rimaste vacanti… :*)
Un bacioneeeeeeeeeeeeeee
Sono bellissimi! Complimenti!
Ciao, Ennio.
Buonissimi anche io sono Abruzzese,teramana anzi e ne vado matta!!!! Sono fantastici!