Pizza al carbone vegetale

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Amo fare la pizza in casa.
Se chiedete alla mia famiglia tutti vi risponderanno che a casa nostra la “pizza è un’arte”.
Prima di sposarmi non sospettavo questa passione, mi piaceva fare torte.
Mia madre era l’addetta alla pizza, ma se provavi a chiederle di prepararla nel pomeriggio,
eri già fuori tempo massimo e per toglierti lo sfizio dovevi correre con 500 lire strette in mano
dalla signora Licia a prenderne un pezzo, anche solo per sniffare l’odore del suo forno sempre acceso.
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Ecco, accade proprio questo a casa nostra: un’improvvisa voglia di pizza, anche alle ore 18.00 e che sia pronta per cena…
e no, adesso le loro richieste non sono mai fuori tempo massimo.
In tutti questi anni ho cercato infatti un mio metodo che è un insieme di prove, consigli, letture,
video e tanti, tanti assaggi fino ad arrivare a quello che ritengo essere un risultato più che soddisfacente.
 Mancava però qualcosa.
Mentre mi chiedevo cosa mancasse, un po’ di tempo fa mi contattò una ditta per chiedermi se fossi interessata
a ricevere alcuni loro prodotti per la cottura dei cibi. Sono sempre un po’ restia, ma la loro gentilezza mi spinse ad accettare.
Tra i tanti accessori mi spedirono una meravigliosa teglia in terracotta refrattaria.
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Sarà stata la legge di attrazione (leggete qui, Mathilda vi spiegherà per bene di cosa si tratta) mi sono sempre detta.
 Da quel giorno ho iniziato a fare tante prove per cercare di capire come utilizzare questa piastra al meglio nel forno domestico
e che andasse bene con il mio impasto.
Ho letto molti consigli sui forum, ma ho trovato come sempre la mia strada: posiziono la piastra in terracotta refrattaria nella parte bassa del forno, proprio a contatto con il fondo e il risultato è strepitoso e in cucina si sprigiona quel magico effetto che provi quando entri in pizzeria. Questa volta, spinta dalla curiosità ho anche provato a colorarla e per l’occasione le ho messo un bel vestito, diciamo un frac di carbone vegetale. Il sapore non cambia, è solo tanto bella da vedere.
L’impasto che vi propongo è il mio solito, quello che ho sviluppato in questi anni, lo uso in teglia e su questa piastra refrattaria della Domital che ringrazio di cuore per il dono molto gradito. Le prime volte vi sembrerà molto elaborato, ma quando ci avrete preso la mano sarà facilissimo. Confrontatelo con il vostro modo di fare la pizza in casa, per me dopo molti anni è diventato un gioco che vuole però un po’ di attenzioni, quelle giuste.
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PIZZA ai CARBONI VEGETALI
500 g di farina 0
12 g di lievito di birra fresco
un cucchiaino di zucchero
30 g di olio extravergine di oliva
320/350 ml di acqua
(1 cucchiaino da 5 g di carbone vegetale: la dose è 10/15 g per kg di farina)
10 g di sale fino
Prepara la camera di lievitazione così: accendi il forno a 50° e quando la spia luminosa si sarà spenta, indicandoti che è arrivato a temperatura, spegni lasciandolo chiuso.
In una ciotola sciogli il lievito e lo zucchero nell’acqua tiepida (non deve superare 37°).
Aggiungi l’olio e la farina (e in questo caso anche il carbone). L’impasto sarà molto appiccicoso e molle, non devi impastarlo, solo girare con un cucchiaio per amalgamare gli ingredienti, mentre lo fai unisci il sale.
 E’ un impasto molto idratato, non aggiungere altra farina!
Cerca di raccogliere tutto al centro della ciotola e ungi la superficie con dell’olio.
Metti nel forno spento che avrai preparato come camera di lievitazione e lascia lievitare un’ora e mezza.
Al termine della prima lievitazione riprendi l’impasto e dividilo in tre parti, stendi e allarga con le dita ogni pezzo su un foglio di carta forno aiutandoti con un po’ di olio d’oliva e dando la forma circolare tipica della pizza al piatto.
Noterai che questo impasto è molto soffice ed elastico, basteranno pochi movimenti.
Appoggia le pizze (lasciandole sempre su carta forno) su piatti/teglie capienti e rimetti in forno a lievitare per un’altra ora.
NOTA: Se il forno si è raffreddato troppo prima di rimettere le teglie riparti con la prima operazione
(accendi il forno a 50° e quando la spia luminosa si sarà spenta, indicandoti che è arrivato a temperatura, spegni lasciandolo chiuso)
Al termine della seconda lievitazione togli dal forno e accendilo a 225° ventilato.
Posiziona la piastra Domital Pepita nel fondo del forno e aspetta 20/25 minuti o il tempo che il tuo forno arrivi a temperatura.

Condisci le forme singole mettendo solo un filo d’olio e un po’ di sale se vuoi condirle a crudo come ho fatto io. Se invece vuoi aggiungere del pomodoro puoi farlo, cerca di non coprire i bordi.

Aiutati con la pala di legno e metti una pizza con la sua carta forno sulla piastra. Cuocerà in 10/12 minuti, non appena sarà pronta sfornala e metti l’altra mentre ti occupi di condire la prima. Io ho usato ricotta fresca, puntarelle di cicoria e fiori di rosmarino.

LEGGI I COMMENTI

  1. polepole says:

    Son qui che guardo quanto è bella questa pizza. Ne sento persino il profumo e provo anche ad allungare la mano…
    Uno spettacolo, davvero.
    Una di quelle cose che non mi azzardo a fare, per timore reverenziale. Ma mi hai messo una pulce nell'orecchio, magari è la volta buona! 😉

  2. cucinalkemika.blogspot.com says:

    Ti sono grata per le tue parole, non sai quanta energia mi regalano! Adesso allora tocca provare e scrivimi se hai dei dubbi prima ancora di iniziare, ti aspetto! un abbraccio

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