Crackers di Okara

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E’ da un po’ che penso che l’autoproduzione alimentare faccia ormai parte della mia vita ogni giorno. Sono sempre alla ricerca di ingredienti per realizzare le ricette che voglio, tanto che ormai acquisto poche cose. Mi piacerebbe avere un orto, ma questo vorrebbe dire lasciare definitivamente il lavoro oppure cercare un metodo per allungare le giornate da 24 a 36 ore, e dubito di riuscire a fare entrambe. Ad ogni modo mi diverto sempre a sperimentare, questo vuol dire che anche se non tutto “riesce col buco”, chiaramente, in compenso ho realizzato uno splendido quaderno pieno di appunti e considerazioni sulle cose che faccio, con la data, le foto dei passaggi (che non vi mostro mai) e le modifiche da apportare. Per quanto la mia cucina derivi sempre da un’emozione, alla base di tutto c’è una grande ricerca. Così come scavo a fondo nei sentimenti allo stesso modo cerco gli ingredienti quanto più adatti a trasformare quelle emozioni in cibo, e, spesso, quegli ingredienti di base, nascono direttamente nella mia cucina. Il burro, lo yogurt, il pane, il formaggio, le marmellate e le gelatine, il gelato e molto altro mi danno sempre da fare e alla fine mi regalano grandissime soddisfazioni, soprattutto se penso che so cosa stiamo mangiando.
In quest’ottica qualsiasi cosa rimanga e non serva all’istante viene sempre riutilizzata, come questi crackers che nascono dalla polpa (okara) dei fagioli di soia gialla usati per il latte di soia e, come questo caprino fresco spalmabile (che in Libano si chiamrebbe ANBARIZ) nato da uno yogurt che ho molto gradito, ma che avevo prodotto in troppa quantità.

Alla mia continua ricerca, perchè ogni volta che leggo nasce una nuova possibilità

CRACKERS DI OKARA

Amalgamate lentamente tutti gli ingredienti facendo attenzione a non incorporare tutta l’acqua, ma gradatamente (dipende da quanto è umido il vostro okara, da quanto lo avrete “strizzato” nel fare il latte di soia). Io ho impiegato 100 gr di acqua, a voi potrebbe occorrerne di meno o il contrario. Stendete l’impasto molto sottile che è molto elastico e non si attacca al matterello, su una teglia ricoperta di carta forno e tagliate con una rotella dando la forma che preferite. Bucate con i rebbi di una forchetta e infornate a infornate a 180° 10 minuti forno ventilato. Tirateli fuori dal forno e fateli raffreddare. (Ho notato che cuocerli di più li rende durissimi).

CAPRINO FRESCO (fatto in casa)

Fate mezzo kg di yogurt di capra così come siete abituati a farlo normalmente con la yogurtiera o come me senza yogurtiera, usando 500 ml di latte di capra UHT e 1 vasetto di yogurt di capra.  Se non avete tempo acquistate dello yogurt di capra già pronto.
Versate lo yogurt in un telo di lino a scolare per 12 ore (mettetelo sospeso sopra un contenitore e raccogliete il liquido che viene fuori). Raccogliete il formaggio che si sarà addensato nel telo e mettetelo in una terrina chiusa in frigorifero per 3 giorni al massimo. Potete consumarlo fin da subito. Il siero che è fuoriuscito non buttatelo via, potete utilizzarlo per fare tutte le preparazioni che richiedono latte o acqua, chiaramente vi consiglio in questo caso dato il sapore accentuato di utilizzarlo per preparazioni salate!

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  1. Oddio, mi fai sentire un mostro: se vedessi come e cosa mangio mi terresti alla larga!

  2. wow, di capra non l'ho mai fatto, slurp! Ma non si aggiunge sale per far scolare il siero?

  3. Sei davvero eccezionale!
    giusto ieri con una mia carissima amica con cui ci facciamo già un pò di cose in casa (di base creme da viso e corpo)… abbiam perso un pomeriggio a parlar di ste cose, anche di orti etc…anche noi coi nos quaderni virtuali e non con appunti e idee fatte e da fare!!!…quante….ma la giornata dovrebbe esser di 48 ore!!! 🙂
    cmq stupende queste idee… io mi faccio il kefir in casa, potrei provarlo di latte di capra e veder se dopo ci faccio pure il caprino!:)
    son davvero contenta d'averti scovata!!!

  4. mi piacerebbe riuscire a copiarti in qualcosa…. l'integrità alimentare è un'ingrediente che mi manca…… e si vede!
    sei mitica, solo tu puoi riuscirci… io che compro con buoni propositi il lievito di birra, immancabilmente lo faccio scadere…….
    buon fine settimana
    baci S.

  5. Grazie a tutte… che carine siete mi fate arrossire!
    @piccolalory: il sale non l'ho messo, volevo vedere se scola… ed ha funzionato! ci vuole più tempo, ma scola ugualmente!
    @manifattive…il lievito di birra lo congelo quando so che non devo usarlo, provaci anche tu!

  6. Per avere l'okara usi la vegan star e ti fai il latte di soia? Sto pensando di comprarla e volevo qualche info. E' semplice da usare? Conviene veramente? Si trovano facilmente i fagioli di soia? E dove a pescara/chieti e dintorni? Grazie

  7. Ciao lorena, io faccio il latte di soia, quello di riso, quello di avena, quello di noci con il bimby. Non so se conosci questo robot che cuoce anche. I fagioli gialli di soia se li voglio bio li trovo a Biopolis (a santa teresa di spoltore) o al Maggiociondolo a Pescara. Ho notato che anche molte erboristerie o parafarmacie li hanno, basta fare un giro. Ho visto la Vegan star, dal costo mi sembra eccessivo acquistare a mio parere personale un elettrodomestico per fare solo un tipo di prodotto. Il bimby costa è vero 5 volte di più, ma puoi davvero fare di tutto. (Tofu, tutti i tipi di latte che ti ho elencato, gomasio, varie creme, pane, farina dai semi che vuoi…. ).

  8. Buongiorno e complimenti ! Volevo chiederti una precisazione sul cracker di okara . Li ho fatti oggi e non sono venuti croccanti , non si spezzano ma tirano un po' . Puoi aiutarmi grazie .Caterina

  9. cucinalkemika.blogspot.com says:

    Ciao caterina, la prima cosa a cui ho pensato è che non si siano asciugati bene, cioè l'impasto era troppo idratato. Prova a strizzare di più l'okara in modo da aver bisogno di meno farina nell'impasto. E' anche probabile che il tuo forno cuocia meglio ad una temparatura più alta.

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